Ferrari: una storia italiana

Ferrari, una storia italiana

Ferrari S.p.A. è una casa automobilistica italiana, fondata da Enzo Ferrari (1898-1988) nel 1947 a Maranello in provincia di Modena, Emilia – Romagna.

Ingresso della fabbrica Ferrari a Maranello,

Produttrice di automobili sportive d’alta fascia e da corsa e impegnata nell’automobilismo sportivo, è la più titolata nel campionato del mondo di Formula Uno, dove ha conquistato quindici titoli piloti e sedici costruttori, nonché una delle più vincenti nelle competizioni per vetture Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo come il campionato del mondo Sport prototipi, con dodici titoli costruttori ottenuti e il campionato del mondo Endurance FIA, dove detiene cinque titoli costruttori GT e tre piloti GT. Si è affermata più volte in classiche gare endurance quali la 24 Ore di Le Mans, la 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Daytona e in gare su tracciato stradale come la Targa Florio, la Mille Miglia e la Carrera Panamericana.

Le sue origini sportive risalgono già al 1929, quando Enzo Ferrari fondò a Modena la Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione principale del reparto corse della Ferrari, essendo da sempre impegnata in Formula 1 e avendo corso nel campionato del mondo Sport Prototipi fino al 1973. Il dipartimento Ferrari Corse Clienti invece si occupa del supporto tramite la sezione competizioni GT ai team clienti che corrono nei campionati GT presenti a livello internazionale, il campionato del mondo Endurance FIA innanzitutto e della gestione di Ferrari Challenge, XX Programmes e F1 Clienti. 

Il simbolo ufficiale è un cavallino rampante, che deriva da quello in uso durante la prima guerra mondiale dall’aviatore italiano Francesco Baracca. Ceduto personalmente dalla madre di Baracca come portafortuna a Enzo Ferrari nel 1923, è divenuto l’emblema del marchio Ferrari e del reparto corse. Il campo giallo, dove è raffigurato il cavallino rampante, venne scelto da Enzo Ferrari perché è uno dei colori dello stemma della città di Modena.

Nel 2020 Brand Finance ha valutato in 9,1 miliardi di dollari il valore del marchio. John Elkann è attualmente presidente ed amministratore delegato di Ferrari N.V. 

Storia: dalla Scuderia Ferrari alla Ferrari 

Enzo Ferrari fondò la Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione principale del reparto corse della Ferrari, il 16 novembre del 1929 a Modena. Fino al 1932 la Scuderia Ferrari ricoprì il ruolo di filiale tecnico-agonistica dell’Alfa Romeo, mentre a partire dal 1933 ne divenne a tutti gli effetti il reparto corse, progettazione e gestione delle vetture da competizione. Tale impegno proseguì con successo fino alla fine del 1937, quando la scuderia venne sciolta poiché l’Alfa Romeo allestì un nuovo reparto corse interno guidato dallo stesso Ferrari.

Fondazione della Auto Avio Costruzioni

Nel 1939 Ferrari lasciò la Alfa Romeo e aprì a Modena una sua casa automobilistica, l’Auto Avio Costruzioni, nello stesso luogo dove fino a due anni prima aveva avuto sede la Scuderia Ferrari. A causa di clausole contrattuali che legavano Ferrari all’Alfa Romeo, non poteva usare il suo cognome fino alla fine del 1944.  

La prima vettura dell’Auto Avio Costruzioni, la 815, venne costruita nel 1940 in soli due esemplari. Tuttavia con l’avvento della seconda guerra mondiale l’attività automobilistica venne sospesa e le commesse dell’azienda diventarono principalmente la costruzione di componenti per velivoli militari. Nel 1943 la sede venne spostata a Maranello.

Il marchio automobilistico Ferrari

Finita la seconda guerra mondiale, grazie alla scadenza della clausola dei quattro anni, il 12 marzo 1947 Enzo Ferrari fondò il marchio automobilistico Ferrari. La prima vettura a portare questo nome fu la 125 S, che debuttò in gara a Piacenza l’11 maggio dello stesso anno, guidata da Franco Cortese, primo pilota e collaudatore della Casa; l’esordio si concluse con un ritiro, ma già alla seconda gara, disputatasi a Roma due settimane dopo, Cortese ottenne la prima storica vittoria Ferrari. Nel 1960 l’Auto Costruzioni Ferrari cambiò denominazione in SEFAC (Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse), divenendo semplicemente Ferrari nel 1965.

Replica di una Ferrari 125 S, Fotografata alla Galleria Ferrari di Maranello. Ne vennero costruite solo due esemplari.

Dalla collaborazione, alla partecipazione, al controllo FIAT

Il Gruppo Fiat intervenne in favore della Ferrari già nel 1955, finanziando per un quinquennio lo sviluppo della Scuderia. Tale decisione, nata per arginare lo strapotere tecnico-economico della Mercedes che aveva conquistato i campionati di Formula 1 del 1954 e del 1955, oltre alla Mille Miglia del 1955, contribuì a far vincere alla Ferrari i campionati del 1956 e del 1958, oltre alle Mille Miglia del 1956 e del 1957. 

Nonostante i grandi successi sportivi la Ferrari cadde in una grave crisi in seguito all’abolizione delle corse su strada, decretato in buona parte del mondo dopo il disastro di Le Mans del 1955 e, anche in Italia, dopo la tragedia di Guidizzolo del 1957. L’eliminazione di tali gare aveva di fatto ridotto la clientela della Ferrari, principalmente composta da facoltosi gentleman-driver come Aymo Maggi o Giannino Marzotto, che si contendevano la ridotta produzione di vetture da competizione del Cavallino.

In tale quadro economico Henry Ford II provò ad acquistare la Ferrari, in modo da fruire del suo prestigio con un prevedibile ritorno d’immagine per la sua azienda. La trattativa si arenò però perché Enzo Ferrari non volle rinunciare alla sua autonomia nel reparto corse. 

La FIAT intervenne nel 1965 con la nascita del marchio Dino per un comune programma di costruzione di propulsori sportivi. In questo modo la Ferrari ruppe l’isolamento e trovò il necessario appoggio per la produzione in piccola serie delle sue vetture da strada.

Nel 1969 la Ferrari entrò a far parte del Gruppo Fiat, ma mantenne comunque la propria autonomia.

Una Ferrari 250 Testa Rossa all’esterno dello stabilimento di Maranello (1959)

Dagli anni ottanta al XXI secolo

Alla scomparsa di Enzo Ferrari nel 1988, il pacchetto azionario divenne per il 90% del Gruppo Fiat, mentre la parte restante andò al figlio Pietro Lardi Ferrari. Quest’ultimo è rimasto all’interno dell’azienda come vicepresidente. Contestualmente, a partire da questo periodo, i marchi Ferrari e Scuderia Ferrari iniziarono a essere usati per un vasto merchandising.

Ferrari World Abu Dhabi, parco a tema sull’isola Yas ad Abu Dhabi, di proprietà emiratina, venne aperto nel 2010. È il primo parco progettato con temi connessi alla Ferrari; contiene una pista, un teatro, 20 attrazioni, il cinema 3D, la galleria delle auto storiche, la riproduzione del paddock (Nel gergo degli sport automobilistici, il paddock è quell’area dell’autodromo in cui stazionano gli elementi ausiliari delle varie scuderie, ad esempio i motorhome per l’alloggio del personale, e in cui si svolgono le attività connesse alla manutenzione delle vetture prima della gara.) e l’Italia in miniatura. Il parco accoglie il Formula Rossa, le montagne russe più veloci al mondo che raggiungono infatti i 240 km/h in meno di 5 secondi, oltre a una montagna russa a grande caduta, e a un’altra ancora con due carrelli paralleli per andare come in gara.

Ferrari World, Abu Dhabi

Ferrari: una storia italiana

Montagne Russe Formula Rossa, Ferrari World, Abu Dhabi.

Gli anni 2010

Nel maggio 2013 la Ferrari venne incorporata nella società di diritto olandese New Business Netherlands N.V., rinominata Ferrari N.V., (Ferrari Naamloze Vennootschap).

Attività agonistica 

La Scuderia Ferrari iniziò la propria attività nel 1929 a Modena come filiale tecnico-agonistica dell’Alfa Romeo. Dal 1933 al 1937 diviene invece il reparto corse dell’Alfa Romeo . Durante questi anni la scuderia si occupò di progettazione e di gestione delle vetture da competizione dell’Alfa Romeo, fronteggiando la concorrenza di marchi come Auto Union, Bugatti e Mercedes-Benz e ottenendo numerosi successi sia nel contesto dei gran premi sia in quello delle gare Sportprototipo.

Alla fine del 1937 la Scuderia Ferrari venne sciolta, Enzo Ferrari divenne il capo del nuovo reparto Alfa Corse ma si dimise nel 1939. Fondò la già citata Auto Avio Costruzioni e nel 1947 la Scuderia Ferrari. La prima vettura costruita fu la 125 S, per la prima volta in gara da Franco Cortese. La prima monoposto invece fu la 125 C: debuttò al Gran Premio d’Italia il 5 settembre 1948 a Torino con Raymond Sommer, che concluse al terzo posto alle spalle di Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo) e Gigi Villoresi (Maserati).

La Scuderia Ferrari si concentrò sul neo costituito campionato mondiale di Formula 1. La Ferrari diventò poi la squadra automobilistica più vincente della storia di questa categoria, visto che conquistò sedici campionati mondiali costruttori di Formula 1, a cui si aggiunsero quindici campionati mondiali piloti. 

Il debutto della Scuderia Ferrari nel Campionato mondiale di Formula 1 risale al 1950 al Gran Premio di Monaco, la seconda prova stagionale, dove giunse seconda grazie ad Alberto Ascari. Nella stessa stagione arrivò seconda anche nel Gran Premio d’Italia, sempre grazie ad Alberto Ascari. La prima pole position e la prima vittoria arrivarono invece l’anno seguente a l Gran Premio di Gran Bretagna, grazie a José Froilán Gonzáles.

Il primo campionato del mondo piloti conquistato dalla Ferrari (quello costruttori, all’epoca, non esisteva ancora) è nella stagione 1952, con Alberto Ascari su una Ferrari 500 F2. Alberto Ascari replicò la vittoria nel campionato anche nel 1953. Nelle stagioni 1954 e 1955 la Scuderia Ferrari non si ripetè a causa dell’agguerrita concorrenza delle Mercedes che conquista, in entrambi gli anni, il titolo iridato piloti. La Ferrari tornò a conquistare il mondiale piloti nel 1956 grazie alla vittoria di Juan Manuel Fangio su una Lancia D50, vettura venduta al Cavallino dall’omonima casa automobilistica italiana per via del ritiro dalle corse di quest’ultima, per la morte del suo pilota di punta, Alberto Ascari, nel frattempo passato alla Lancia. Il successo nel campionato piloti si ripetè nel 1958 grazie a Mike Hawthorn; nella stessa stagione si istituì il campionato costruttori, che venne però vinto dalla Vanwall.

Dopo qualche stagione di digiuno, il successo tornò nel 1961 con la conquista del mondiale piloti, grazie a Phil Hill, e del mondiale costruttori. Nella stessa stagione morì in un incidente avvenuto al Gran Premio d’Italia Wolfang von Trips:  all’autodromo di Monza perdono la vita, oltre al pilota, anche 15 spettatori. Questa sciagura è, a tutt’oggi, il più grave incidente nella storia del Campionato mondiale di Formula 1, e fu il primo ad essere trasmesso in televisione. Dopo qualche stagione interlocutoria, dove la Ferrari non riusciva a vincere il titolo iridato, vinse, nel 1964, il titolo piloti grazie a John Surtess e anche il titolo costruttori; Surtees è ancora oggi l’unico pilota della storia del motorismo ad aver vinto il titolo iridato sia nel Motomondiale, sia in Formula 1. 

Dopo 11 anni di vittorie nei gran premi, che non portarono però alla conquista di nessun titolo mondiale, arrivò il su  ccesso, nel 1975, grazie a Niki Lauda, sia nel campionato piloti che in quello costruttori. Nel 1976 accadde lo spaventoso incidente a Niki Lauda sul circuito del Nürburgring.   Nello stesso anno la Ferrari vinse il mondiale costruttori ma non quello piloti. La doppietta venne conquistata nel 1977, con la vittoria in entrambi i campionati. Nel 1979 fu invece la volta di Jody Scheckter, che vinse il mondiale piloti, a cui si aggiunse, per la Ferrari, quello costruttori. Nello stesso anno la Ferrari vinse il mondiale costruttori ma non quello piloti.  

Nel 1982 un altro evento luttuoso: la morte di Gilles Villeneuve sul circuito di Zolder. Sempre nello stesso anno avvenne anche lo spaventoso incidente a Didier Pironi, che costò al pilota la fine della carriera. Nel 1982 la Ferrari riuscì comunque a conquistare il mondiale costruttori anche grazie a Patrick Tambay e Mario Andretti, che sostituirono Villeneuve e Pironi. Nel 1983 il titolo costruttori fu di nuovo appannaggio della Ferrari. 

Dopo un digiuno durato quasi vent’anni, la Ferrari tornò a vincere il mondiale costruttori nel 1999 grazie a Michael Schumacher e a Eddie Irvine. Dal 2000, e fino al 2004, il mondiale piloti lo vinse Michael Schumacher, nel 2007 Kimi Räikkönen, mentre la Ferrari vinse anche il mondiale costruttori nel 2000-2004 e nel 2007.

Dal 1953 al 1973 la Scuderia Ferrari prese parte al campionato del mondo sportprototipi, la massima competizione riservata a vetture sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo. In totale la Ferrari conquistò dodici titoli costruttori: nel 1953, 1954, 1956, 1957, 1958, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1967 e nel 1972. Solo la Porsche seppe eguagliare tale risultato, correndo però fino alla cancellazione della serie nel 1992. Durante i ventuno anni di permanenza della Ferrari nel campionato del mondo Sportprototipi la classifica costruttori fu sempre l’unica a garantire

l’attribuzione del titolo mondiale da parte della FIA e anche dopo l’istituzione di una graduatoria piloti nel 1981 quella costruttori continuò a rimanere la più importante. 

Enzo Ferrari volle il ritiro dal campionato del mondo sportprototipi per concentrarsi esclusivamente sulla Formula 1. Dal 2012 compete nel Campionato del mondo endurance con le vetture gran turismo, dove raccolse cinque titoli costruttori e tre piloti.

Ferrari 488 GTB del 2015, esempio di vettura stradale della Ferrari

Logo e marchio

Il marchio Ferrari è un «cavallino rampante» nero in campo giallo, con in basso le lettere «S F» per Scuderia Ferrari, con tre strisce – una verde, una bianca e una rossa – in alto. Questo è il logo  che viene applicato su tutte le auto da competizione direttamente supportate dalla scuderia.

Nei primi due anni di attività le vetture della Scuderia Ferrari non avevano un proprio logo e continuavano a mostrare, più o meno regolarmente, il Quadrifoglio Alfa Romeo, molto ben visto dai piloti per ragion i scaramantiche. Allo scadere dell’atto costitutivo originario che vide ritirarsi i finanziatori Alfredo Caniato e Mario Tadini, su consiglio di Piero Taruffi, Enzo Ferrari decise di estendere l’attività della scuderia anche alle gare motociclistiche. La Grande Depressione, infatti, aveva di molto ridotto sia il numero delle case automobilistiche, sia gli investimenti sportivi di quelle sopravvissute, lasciando in libertà molti piloti di gran fama e valore.

Per maggiormente evidenziare l’appartenenza alla Scuderia Ferrari dei mezzi in gara, si decise di dotarli del celeberrimo cavallino rampante. Il cavallino rampante, era originariamente l’emblema personale del maggiore Francesco Baracca, (1888-1918), il principale asso dell’aviazione italiana nella prima guerra mondiale, che faceva dipingere sulle fiancate dei suoi velivoli ai tempi della 91a Squadriglia aeroplani da caccia. Il colore originario del cavallino probabilmente era il rosso, tratto per inversione dallo stemma del 2° Reggimento “Piemonte Reale Cavalleria” di cui l’asso Baracca faceva parte e che il più famoso colore nero fu invece adottato in segno di lutto dai suoi compagni di squadriglia dopo la morte di Baracca.

L’acquisizione del logo così la raccontò lo stesso Enzo Ferrari: «Quando nel 1923 vinsi il primo circuito del Savio che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca e in seguito la contessa Paolina, genitori dell’eroe. Fu la contessa che un giorno mi disse: “Ferrari, perché non mette sulle sue macchine il Cavallino Rampante di mio figlio? Le porterà fortuna”. Conservo ancora la fotografia dell’aviatore con la dedica dei genitori in cui mi affidano l’emblema del Cavallino. Il Cavallino era e rimarrà nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore della città di Modena.»

Le prime vetture a scendere in gara con lo stemma del Cavallino Rampante in campo giallo furono le due Alfa Romeo 8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider passo corto schierate dalla Scuderia alla 24 Ore di Spa del 9 luglio 1932, che si classificarono al 1º e 2º posto con gli equipaggi Brivio/Siena e Taruffi/D’Ippolito.

Nel 1945 Ferrari fece ridisegnare un nuovo cavallino rampante da Eligio Gerosa, giovane incisore milanese. Nel progetto ampiamente modificato rispetto al disegno originario (soprattutto nella coda, che nel cavallino di Baracca puntava verso il basso) venne aggiunto lo sfondo giallo canarino, uno dei colori di Modena (L’altro è il blu). Fu sempre Eligio Gerosa che nel 1947 disegnò il logo ufficiale della scud eria con un cavallino più snello e riproporzionato nelle dimensioni che con lo zoccolo sovrasta la barretta allungata della «F». Il cavallino rampante non fu utilizzato unicamente dal marchio Ferrari: l’ingegnere Fabio Taglioni, concittadino di Baracca (entrambi di Lugo di Romagna), lo applicò sulle motociclette Ducati tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta.

Nel 1950 la Auto Avio Costruzioni fu tra le prime squadre a gareggiare nel nuovo campionato mondiale di Formula 1. Siccome i clienti privati che gareggiavano con vetture Ferrari erano sempre più numerosi, nel 1952 si decise di utilizzare nuovamente, per le competizioni in cui l’azienda si impegnava direttamente con proprie autovetture, lo stemma e la denominazione Scuderia Ferrari già utilizzati negli anni trenta.

Nel 2013 e nel 2014 il marchio Ferrari venne riconosciuto come il marchio più influente al mondo in assoluto secondo l’annuale classifica di Brand Finance con la seguente motivazione: «Il cavallino rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo anche dove non ci sono ancora le strade. Nel suo Paese natale e tra i suoi molti ammiratori in tutto il mondo la Ferrari ispira molto più della lealtà al marchio, più di un culto e una devozione quasi religiosa». Il cavallino rampante è un marchio registrato della Ferrari. 

Ferrari: una storia italiana

Ferrari, una storia italiana

FERRARI, UNA STORIA ITALIANA- LETTURA A2

Ferrari S.p.A. è una casa automobilistica italiana fondata da Enzo Ferrari (1898-1988) nel 1947 a Maranello, in provincia di Modena, nella regione Emilia-Romagna. 

Produttrice di automobili sportive d’alta fascia e da corsa e impegnata nell’automobilismo sportivo, è la più titolata nel campionato del mondo di Formula Uno, dove ha conquistato quindici titoli piloti e sedici costruttori, nonché una delle più vincenti in varie competizioni per vetture.

Le sue origini risalgono già al 1929, quando Enzo Ferrari fonda a Modena la Scuderia Ferrari. Il dipartimento Ferrari Corse Clienti invece si occupa del supporto tramite la sezione competizioni GT ai team clienti che corrono nei campionati GT presenti a livello internazionale. 

Il simbolo ufficiale è un cavallino rampante, che deriva da quello in uso durante la prima guerra mondiale dall’aviatore italiano Francesco Baracca. Ceduto personalmente dalla madre di Baracca come portafortuna a Enzo Ferrari nel 1923, è divenuto l’emblema del marchio Ferrari e del reparto corse. Il campo giallo, dove è raffigurato il cavallino rampante, è stato scelto da Enzo Ferrari perché è uno dei colori dello stemma della città di Modena.

Nel 2020 Brand Finance ha valutato in 9,1 miliardi di dollari il valore del marchio. John Elkann è attualmente presidente ed amministratore delegato di Ferrari N.V. 

Storia: dalla Scuderia Ferrari alla Ferrari 

Enzo Ferrari fonda la Scuderia Ferrari che è tuttora la divisione principale del reparto corse della Ferrari, il 16 novembre del 1929 a Modena. Negli anni Trenta l’attività della Scuderia è connessa con quella dell’Alfa Romeo e viene sospesa durante la seconda guerra mondiale; durante la guerra mondiale la produzione riguarda la costruzione di componenti per velivoli militari. Nel 1943 la sede è spostata a Maranello.

Il marchio automobilistico Ferrari

Finita la seconda guerra mondiale, il 12 marzo 1947 Enzo Ferrari fonda il marchio automobilistico Ferrari. La prima vettura a portare questo nome è la 125 S, che debutta in gara a Piacenza l’11 maggio dello stesso anno, guidata da Franco Cortese, primo pilota e collaudatore della Casa; l’esordio si conclude con un ritiro, ma già alla seconda gara, disputatasi a Roma due settimane dopo, Cortese ottiene la prima storica vittoria Ferrari.

Dalla collaborazione al controllo FIAT

Il Gruppo Fiat interviene in favore della Ferrari già nel 1955, finanziando per un quinquennio lo sviluppo della Scuderia.

Nonostante i grandi successi sportivi la Ferrari cade in una grave crisi in seguito all’abolizione quasi ovunque delle corse su strada negli anni Cinquanta, per ragioni di sicurezza. L’eliminazione di tali gare aveva di fatto ridotto la clientela della Ferrari.

Nel 1969 la Ferrari entra a far parte del Gruppo Fiat, ma mantiene comunque la propria autonomia.

Dagli anni ottanta al XXI secolo

Alla scomparsa di Enzo Ferrari nel 1988, il pacchetto azionario diviene per il 90% del Gruppo Fiat.I marchi Ferrari e Scuderia Ferrari iniziano a essere usati per un vasto merchandising. Nel 2005 viene anche aperto un parco a tema, il Ferrari World Abu Dhabi, nell’isola Yas, ad Abu Dhabi, di proprietà emiratina.

Ferrari: una storia italiana